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lunedì 22 luglio 2013

Room of the Stars | Erik Sullivan > BOLERO EXTASY

# 205


M'incanto a vedere il tuo corpo dirmi ciò che è ordinariamente inesprimibile nell'attimo stesso, nel compiersi dell'ultima posa, un passo scritto alla fine del XVIII secolo perché questa danza spagnola - toccato con grazia soprannaturale ogni erotismo a cui lasciarsi andare entro ritmi ossessivi - concluda sfiorando una specie di beata assenza, una sorta di fissità dove la ballerina sprofonda e subito riemerge.

Così il tuo braccio sinistro alzato al cielo è l'espansione in tutto il suo fulgore della tua anima, esprime forza, velocità, tensione, regalità suprema.
Invece i nervi carichi del braccio destro scattano spingendolo di lato come se volessero donarmi i respiri del tuo petto nudo, ansante, i tuoi seni che divergano un poco.

E mentre sinistro e destro formano la poesia d'una 'L' immaginaria, hai volto e sguardo fiero su in verticale, e io ti osservo il mento spigoloso, gli orecchini viola a grappolo, la coda dei capelli simile ad un lungo sospiro fattosi pausa di silenzio.
Mentre alcuni nei sono ai vertici di linee invisibili sulla tua pelle, sotto l'ombelico sei coperta da una gonna lunga ai piedi, seta rossa, fiori bianchi attorcigliati come storie senza un finale.
Eccoti, allora.
Quest'unico irripetibile momento è l'apice del tuo bolero per me, un codice che mi aiuta a decifrare le molte domande senza risposta che susciti, quel tuo essere incredibilmente femmina.
Ora, chinata la testa, incroci i miei occhi:
“Ho cattivi pensieri, stasera”, sorridi maliziosa.

“Anch'io.”

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